Due anni per un intervento all’ernia al disco, 20 mesi per una visita psichiatrica e ticket troppo cari: le liste di attese insostenibili e i costi elevati sono tra i principali motivi di malcontento degli italiani nel campo della sanità pubblica.

Ostacoli che, spesso, spingono i cittadini a rinunciare alle cure e a sacrificare la propria salute.

A lanciare l’allarme è Cittadinanzattiva con il 17° rapporto Pit sulla salute: un documento che sintetizza le oltre 24mila segnalazioni giunte nel 2013 ai Pit salute nazionale e regionali e alle sedi locali del Tribunale per i diritti del malato.
Quasi un quarto degli avvisi riguarda per l’appunto le difficoltà di accesso alle prestazioni sanitarie causate dalle liste di attesa, dal peso dei ticket e dall’alto costo economico delle cure intramoenia. Un dato su cui incidono anche i tagli alla spesa pubblica degli ultimi anni, che hanno provocato l’aumento dei ticket e, in alcuni casi, il mancato rinnovo delle esenzioni fiscali.

Una crisi che ha portato le famiglie a diminuire la spesa per le cure sanitarie private: un valore procapite che è passato da 491 a 458 euro, per un totale di quasi 7 milioni di prestazioni mediche private in meno.

Ai microfoni di Radio 24, intervistato da Miriam Corgiat, Tonino Aceti, coordinatore nazionale del tribunale per i diritti del malato.

Ticket cari e tempi lunghi, fuga dalla sanità. (IlSole24Ore 30/09/2014)